L’opera monumentale di Cristi: terzo cristo portacroce giustiniani

L’opera monumentale alta due metri e cinquanta circa, nasce da un blocco di marmo statuario di Carrara, proprio come i due precedenti, il blocco, del peso di otto tonnellate, è stato scelto dall’artista presso il bacino marmifero di Torano, Cava della Madonna. La ricerca del blocco perfetto è durata un anno e mezzo cercando di connettere sentimento e intuizione con il blocco stesso.

Un processo di creazione inclusivo e universale che l’artista vuole condividere con tutti coloro che vorranno essere testimoni insieme a lui attraverso un “viaggio” che porterà l’opera di Paese in Paese a simboleggiare l’unità tra Popoli, Credi, Culture e Generazioni. Perché questa Trinità non si basa sulla visione religiosa, ma mette l’uomo alla base della creazione.

Un viaggio, al contempo interiore e fisico, che è iniziato a Carrara e si concluderà anche a Carrara dopo numerose tappe, tra le quali una è stata Londra presso il London Royal Exchange, a cui ne seguiranno molte altre tra le quali l’Argentina, Paese di origine dell’artista.

Pablo Damián Cristi, artista di fama internazionale

Pablo Damián Cristi, artista di fama internazionale, nato a Rosario nel 1978, ha esposto a New York, Punta del Este, Buenos Aires, Rocha, Rosario, Forte dei Marmi, Firenze, Verona, Savona, Londra, Parigi, per citarne alcune. E nel 2015 ha ricevuto il premio “Miglior Artista di fama internazionale” a Punta del Este, dove è stata acquistata anche da parte della intendenza di Rocha una sua scultura in legno alta tre metri, oggi esposta nel Centro Cultural Maria Elida Merquizo (MEM) di Rocha. Sull’artista e sul suo progetto è in corso di realizzazione un documentario a cura di KRUIT Production di San Francisco.

Riconosciuto per la sua abilità nel lavorare il marmo e per le sue opere figurative di grande impatto emotivo, trae ispirazione dalla spiritualità, dalla mitologia, dal Logos e dalla storia, creando opere che esplorano la complessità dell’animo umano. Il suo legame con Michelangelo e il marmo statuario di Carrara ha inizio nella sua infanzia in Argentina attraverso i libri di arte che la zia, maestra e appassionata d’arte gli mostrava. E’ da lì che Michelangelo si è insinuato nella mente e nell’anima dell’artista, tanto da portarlo a tatuarsi uno schizzo di ispirazione michelangiolesca nel fianco. E anno dopo anno a diventare un pensiero sempre più nitido, fino al desiderio di visitare le Cave di Carrara e portarlo al suo trasferimento.