L’innovazione è anche comunicazione, e alla fine vince la cultura.
E’ una delle dieci regole d’oro della professione dell’Innovation Manager, a cui Ivan Ortenzi dedica un bel libro pubblicato per FrancoAngeli Editore.
Lui è Chief Innovation Evangelist e Partner in Bip – Business Integration Partners, docente di Digital Transformation e Innovazione nelle le principali “Business School” italiane.
“Occorre una costante tensione culturale che si opponga all’avversione” – dice Ortenzi – al rischio e al mantenimento dello status quo per una crescita di risultati a breve termine senza una visione a lungo”.
Questo è il motivo principale per il quale le aziende hanno bisogno di integrare nella loro compagine manageriale l’Innovation Manager.
“Un manager con un profilo di business, capacità di sviluppo organizzativo, con ampi poteri, e che sia in grado di controbilanciare il naturale istinto conservatore delle aziende, progettando e alimentando la cultura dell’innovazione all’interno dell’azienda e nei confronti dell’ecosistema”.
Il libro è compreso in una collana della Franco Angeli dedicata alle “Professioni Digitali”, diretta da Alberto Maestri. Abbiamo posto qualche domanda a Ortenzi pensando a come racconterebbe questa professione del “domani” a un giovane di oggi.
Perché consiglierebbe a un giovane di leggere il suo libro?
“Il libro “Innovation Manager” è stato pensato per essere un manuale operativo per chi oggi o nel futuro avrà la parola Innovation sul biglietto da visita o nell’organigramma di un’azienda. Una parola che può essere declinata in diversi modalità quali appunto Innovation Manager, Innovation Specialist, Innovation Director o nella sua forma più completa il Chief Innovation Officer.
Essendo un manuale può essere letto per capire cosa fa un Innovation Manager, qual è il suo ruolo in azienda e quali sono le sue competenze.
Quale percorso formativo consiglierebbe a un giovane che vuole diventare “Innovation Manager” di un’azienda?
“Si tratta di mettere in campo un compendio di competenze tecniche vicine alla letteratura e all’accademia del management, di competenze manageriali che attengono alle aree della leadership e del team working oltre a una sana e necessaria curiosità, attitudine alle novità e un po’ di spregiudicatezza. Un mix che si impara sul campo. Provando, fallendo, imparando e riprovando”.
Come dovrebbe saper comunicare chi vuole sentirsi parte della gestione del processo legato all’innovazione?
“Saper comunicare internamente ed esternamente è per un Innovation Manager una competenza e un’attività imprescindibile. I contenuti della comunicazione possono riguardare le attività che l’azienda ha intrapreso, un mezzo per creare attenzione ed engagement delle risorse interne e un canale di relazione con l’ecosistema esterno all’azienda. L’Innovation Manager sa che deve saper comunicare perché è consapevole che da solo non potrà compiere il proprio piano attività. L’innovazione è sempre un fenomeno collettivo.
Ortenzi correda il libro con una serie di interviste a innovation leader, da Oscar di Montigny di Mediolanum a Ernesto Ciorra di Enel, da Marco Turchini di A2A a Stefano Gatti di Cerved.
Nei loro interventi il saper comunicare per creare relazioni si dimostra una competenza fondamentale, perché “la comunicazione è importante! ”.
Qui la scheda del libro presente nel sito dell’editore:
link: https://www.francoangeli.it/Ricerca/scheda_libro.aspx?Id=24068
E il Blog dedicato alle professioni digitali:
link: http://blog.francoangeli.it/professionidigitali/
Articolo a cura di Filomena Spolaor