Nel mondo complesso e dinamico nel quale stiamo vivendo, in cui l’iper informazione e l’iper esposizione aumentano a dismisura opportunità e criticità, rischiamo, troppo spesso, di perderci nella complessità. Tutto diventa urgenza, priorità, “ne ho bisogno per ieri” facendo quotidianamente slittare le liste di lavoro e rischiando di rendere complessa anche la comunicazione sia interna che esterna. Il punto è: a quale costo? Non avendo una visione chiara e semplice dei flussi e dei processi le richieste, molto spesso, non sarebbero più urgenti dell’attività già prevista. Rispondono piuttosto, ad un apparente bisogno, a scapito, di una serie di malesseri che si innescano davanti a questi cambiamenti. Pensiamo a revisioni del copy inopportuni, richieste di cambio di priorità sulla creazione di un contenuto nel piano editoriale, e potremmo andare avanti per almeno 50 righe. Vogliamo progettualità, creatività, valore aggiunto dal nostro capitale umano, ma richiediamo l’esecuzione di compiti stabiliti e quantificati con parametri “diversi” a livello temporale. Ma quando lo facciamo ci chiediamo se è davvero necessario, utile e efficace?
Prima di addentrarci nell’approfondimento di oggi, ti voglio dire benvenutə e benritrovatə qui in #consapevolmenteconnessi e ringraziarti per il tempo che dedichi alla lettura, ai feedback, alla condivisione e al suggerire l’iscrizione a chi ritieni possa averne interesse o necessità. E voglio portarti con me nel passato, per farti comprendere come le mappe concettuali siano parte integrante del mio percorso che, in maniera inscindibile è fatto di comunicazione e formazione unite sotto una visione comune.
Ho scoperto le mappe concettuali come strumento di studio all’inizio degli anni’90 grazie al mio insegnante di italiano, storia e geografia del liceo. Fu per me la più grande e utile scoperta perché mi permise di applicare le mappe concettuali a qualsiasi concetto e contesto, semplificando la relazione.
Prima di addentrarci nell’approfondimento di oggi, ti voglio dire benvenutə e benritrovatə qui in #consapevolmenteconnessi e ringraziarti per il tempo che dedichi alla lettura, ai feedback, alla condivisione e al suggerire l’iscrizione a chi ritieni possa averne interesse o necessità. E voglio portarti con me nel passato, per farti comprendere come le mappe concettuali siano parte integrante del mio percorso che, in maniera inscindibile è fatto di comunicazione e formazione unite sotto una visione comune.
Ho scoperto le mappe concettuali come strumento di studio negli anni’90 grazie al mio insegnante di italiano, storia e geografia del liceo. Fu per me la più grande e utile scoperta perché mi permise di applicare le mappe concettuali a qualsiasi concetto e contesto, semplificando la relazione e portandomi sempre all’essenza delle informazioni; e quindi a migliorare esponenzialmente nello studio. I benefici più impattanti furono minor tempo nell’apprendimento, focalizzarmi sui concetti chiave fin da subito e sviluppare una capacità di mettere in relazione i nodi. L’organizzazione visuale delle informazioni oltre a semplificarne la comprensione, mi permetteva di migliorare la contestualizzazione e la relazione tra concetti più prossimi e più distanti. Sicuramente un valore aggiunto nell’apprendimento che non si focalizzava sulle singole nozioni, ma su una comprensione del perché questa informazione fosse importante da sapere. Fu uno strumento straordinariamente efficace per il mio metodo di apprendimento che ho portato poi nel mio metodo di insegnamento. Uso le mappe concettuali sia nell’attività di docenza accademica che nelle attività di formazione professionale specializzata. I benefici più impattanti furono e sono tutt’oggi un minor tempo nell’apprendimento, focus sui concetti chiave fin da subito e lo sviluppo della capacità di mettere in relazione i nodi. L’organizzazione visuale delle informazioni oltre a semplificarne la comprensione, permette di migliorare la contestualizzazione e la relazione tra concetti più prossimi e più distanti. Sicuramente un valore aggiunto nell’apprendimento che non si focalizzava sulle singole nozioni, ma su una comprensione del perché questa informazione è davvero strategica. Per me la visualizzazione delle informazioni è fondamentale, e ciò che in questi ventitré anni di docenze, formazione e consulenze ho imparato è che aiuta moltissimo anche a migliorare il business e i progetti. Nel mio percorso di studi accademici ne ho poi studiato la nascita (che risale agli anni’60), l’applicazione nella didattica e l’aderenza al nostro modo di organizzare le informazioni e le conoscenze. Una chiara applicazione del less is more in cui credo fortemente. Ciò che ho notato nel corso degli anni, è che in molti non conoscono questo strumento potente e, dopo averne sperimentato l’applicazione nel proprio business, progetto o argomento specifico, si rendono conto dei benefici e delle grandi potenzialità di miglioramento che offre; un #consapevolmenteconnessi molto efficace.
Oggi voglio dunque condividere con te questo strumento potente per il tuo business, i progetti, le strategie e il team che nel web trova una sua identità ancora più performante. Naturalmente non può essere esaustivo e definitivo, ma uno spunto di riflessione da cui partire. Ti lascio alcuni focus:
SOMMARIO
- 1 La strutturazione intuitiva delle informazioni permette di cogliere relazioni e connessioni tra concetti complessi
- 1.1 La comunicazione diventa più efficace e si promuove la condivisione di idee
- 1.2 Si identificano più velocemente i problemi e si risolvono con maggiore consapevolezza
- 1.3 Il Capitale Umano viene valorizzato per le competenze e migliora la condivisione di conoscenza
- 1.4 Pianificazione strategica e obiettivi sempre chiari
- 1.5 Risorse gratuite
- 1.6 Correlati
La strutturazione intuitiva delle informazioni permette di cogliere relazioni e connessioni tra concetti complessi
Grazie alle mappe concettuali riuscirai non solo a semplificare la comprensione dei flussi e processi, ma migliorerai il processo decisionale rendendolo più informato. Tornando al punto iniziale dell’articolo e alla richiesta di valore aggiunto, i nodi focali rappresentati dalla persona ci permettono di comprendere meglio il come e il perché di determinate scelte e dunque, eviteranno ingerenze e cambiamenti. O nel caso opposto, ci permetteranno di conversare approfonditamente e con maggiore consapevolezza sullo specifico argomento. Quante attività di condivisione e miglioramento su nodi focali vengono pianificate a calendario nell’arco dell’anno?
La comunicazione diventa più efficace e si promuove la condivisione di idee
La comunicazione interna migliora, questo grazie alla maggiore consapevolezza attraverso la semplificazione dei concetti e grazie alla promozione di momenti di conversazione con il team su un aspetto specifico. Più consapevolezza nella visione d’insieme, più punti su cui focalizzare l’attenzione con l’obiettivo di migliorare. Per questo aspetto ti rimando all’articolo dedicato ai Gruppi Mastermind di cui ho parlato in precedenza. La comunicazione esterna si semplifica e si ottimizza a partire dall’uso delle parole “giuste”. Nella maggior parte delle attività, progetti, prodotti e servizi, soprattutto di realtà di piccole e medie dimensioni manca una consapevolezza specifica degli argomenti chiave sui quali costruire l’attività di comunicazione più efficace. Ci si concentra su un aspetto (generalmente quello più remunerativo a breve termine), ma non si considera ciò che invece a medio-lungo termine genera maggiori benefici; dimenticando la natura stessa del web e la capacità dei contenuti di attrarre costantemente su determinate tematiche (concetti di ottimizzazione delle informazioni in ottica SEO, che oggi ritroviamo anche in Instagram, per fare un esempio). Quante volte hai osservato la mappa dei contenuti e hai evidenziato quelli che a medio lungo termine produrranno maggiori risultati? E su quelli quali conversazioni hai fatto con il tuo team per aumentarne la portata in base ai diversi punti di osservazione?
Si identificano più velocemente i problemi e si risolvono con maggiore consapevolezza
Come precedentemente sottolineato l’uso delle mappe concettuali ci offre una visione molto più ampia e contestualizzata di ogni singolo nodo. In questo senso sia la semplificazione di processi complessi che l’identificazione di potenziali rischi e criticità favorisce la risoluzione con un numero di informazioni a disposizione molto più ampio. Le risoluzioni saranno così più mirate, informate e beneficeranno dell’intervento risolutivo delle figure più qualificate. Nell’ambito della protezione della comunicazione si tratta di un’analisi strategica che permette di identificare sia potenziali rischi che di migliorare il lessico adottato, quindi le parole “più efficaci” per ridurre rischi di washing, backlash e crisi reputazionali.
Il Capitale Umano viene valorizzato per le competenze e migliora la condivisione di conoscenza
Sappiamo bene quanto le persone siano strategiche nelle aziende, ma anche quanto, troppo spesso, si debba rispondere a esigenze esterne che impattano sull’organizzazione e la pianificazione interna. Le mappe concettuali sono un ottimo strumento per identificare esattamente le priorità in modo strategico nella visione generale. E dunque anche a ottimizzare sistemi e modelli talvolta dispersivi. La mappa concettuale ci permette una visualizzazione ad ampio respiro mostrando sia il nodo nelle sue connessioni più prossime, sia in quelle più lontane, fornendoci gli strumenti di comunicazione (e non solo) più efficaci. Di quali informazioni necessita un’altra risorsa? Cosa posso condividere per rendere la visione d’insieme ancora più chiara? Cosa posso eliminare di superfluo nelle comunicazioni attuali?
Pianificazione strategica e obiettivi sempre chiari
Sempre in ottica di efficacia e efficienza, la visualizzazione aiuta a delineare chiaramente gli obiettivi, i piani d’azione e le metriche sulle quali focalizzare maggiore attenzione. Stai utilizzando metriche specifiche per il tuo business e progetto o stai utilizzando le metriche più comuni? Hai identificato dei punti focali da tenere maggiormente sotto controllo perché strategici? Hai identificato dei dati specifici che possono aumentare l’efficacia e la portata della comunicazione?
Fammi sapere se utilizzi le mappe concettuali e se questo approfondimento ti ha offerto uno spunto utile e vorresti ulteriori approfondimenti
Le mappe concettuali rappresentano dunque una grande opportunità e uno strumento strategico per il business. Se vuoi iniziare ad utilizzarle all’interno delle tue attività di comunicazione non esitare a contattarci a info@netlifesrl.com
Risorse gratuite
Un webinar gratuito che ti permetterà oltre a verificare l’efficacia della tua attività di comunicazione, anche un Upskilling delle tue conoscenze, applicabili fin da subito nella tua attività: “I 9 errori più frequenti nella comunicazione online e come risolverli” https://www.upskilling.it/course/9-errori/
Un podcast gratuito che ti aiuterà a comprendere perché “Imparare a mappare il business rappresenta una svolta” qui trovi l’episodio https://open.spotify.com/episode/725tysN0ZuYLJVTeCH2Dyx?si=9ed9493375b74d3a ma non dimenticare di seguire il canale per altre risorse utili Comunicazione che passione!