Dall’Osservatorio Export della School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net) dati presentati nel Convegno dal titolo “Export digitale: una sfida, tante opportunità”, si parlava di un valore di mercato di 7,5 miliardi di euro per l’Export italiano di beni di consumo 2016, dei principali settori delle esportazioni via ecommerce, dei canali di distribuzione online privilegiati e dei principali mercati di sbocco, ma non solo.
Oggi più che mai è necessario conoscere lo scenario nazionale e internazionale in cui si inserisce il nostro lavoro. Per voi abbiamo seguito l’interessante convegno dedicato all’Export digitale della School of Management del Politecnico di Milano e, in attesa dei nuovi dati vi riproponiamo alcune importanti informazioni.
SOMMARIO
quali i principali settori delle esportazioni via ecommerce?
Il Fashion si conferma il settore principale delle esportazioni via eCommerce, con un peso di poco superiore al 60%, seguito a distanza dal Food (17%) – il settore con il maggiore tasso di crescita (+32%) – e poi da Arredamento e Design (entrambi al 12%).
quali i canali di distribuzione online PRIVILEGIATI?
I grandi retailer sono il canale di distribuzione online privilegiato per le vendite oltreconfine e raccolgono il 52% del fatturato dell’Export digitale. Al secondo posto i marketplace (34%), il canale che è cresciuto maggiormente nel 2016, +46%, poi i siti delle vendite private (8%) e i siti di eCommerce di aziende produttrici (6%).
quali i principali mercati di sbocco?
I principali mercati di sbocco sono ancora Europa e Stati Uniti, con una predominanza dei Paesi occidentali europei (in primo luogo la Germania), e si rafforza anche la presenza in alcuni Paesi dell’Est Europa, tra cui Russia e Polonia, mentre resta marginale l’Export verso altri mercati come il Sud America, il Sud-Est Asiatico e la Cina.
Per un approfondimento completo si rimanda al Comunicato stampa del Convegno: https://www.osservatori.net/it_it/osservatori/executive-briefing/la-export-digitale-di-beni-di-consumo-a-quota-7-5-miliardi-di-euro-24-nel-2016-ma-vale-ancora-solo-il-6-delle-esportazioni-totali