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Se mi avessero dato un euro per ogni volta che mi hanno chiesto come si previene una crisi, oggi sarei ricca!  Battute a parte, c’è un solo modo, focalizzarsi sulla prevenzione di crisi reputazionale. Cambiare approccio, cambiare angolazione e rivedere strategie, parole, azioni e attività dal lato opposto dal quale stiamo guardando per evitare rischi reputazionali e tutelare la brand reputation.

Quello che insegno ai futuri comunicatori e condivido con i team di comunicazione che ho avuto il piacere di coordinare è: non affezionatevi alla vostra campagna, al vostro personaggio (personal brand), al lessico. Siate sempre proiettati sulla tutela della brand reputation e sulla prevenzione di crisi reputazionali. Trattateli con “gentilezza critica”, ponetevi come osservatori attivi dalla parte opposta per studiare una nuova angolazione. Osservatori critici verso potenziali rischi, vulnerabilità e potenziali crisi reputazionali. Questo non significa disconnessione, ma una lucida capacità di salvaguardare ciò che si comunica. Per usare un paradosso: “amare doppiamente”, essere disposti ad accogliere valore aggiunto  attraverso l’identificazione dei rischi, per proteggere, mettere in sicurezza e tutelare brand e business, attraverso la gestione della reputazione. 

Rimanere sempre #consapevolmenteconnessi nella comunicazione, fatta di consapevolezza e responsabilità nei confronti dell’uso delle parole, della costruzione delle relazioni (significative) e del contesto di mercato con l’informazione, i dati, le tendenze. Leggere quotidianamente la rassegna stampa e web per identificare i rischi reputazionali e cogliere le opportunità di valorizzazione del brand, corporate. In particolar modo nell’analisi delle parole e del loro utilizzo nelle varie accezioni.  Aggiornarsi sugli strumenti per utilizzare sempre quelli più efficaci per comunicare al meglio, riducendo i rischi;  e abbracciare il cambiamento come stile di vita. Perché essere sempre pronti a cambiare approccio per migliorarne il ritorno dell’investimento, a osservare da un lato opposto e spesso scomodo e tentare di evidenziare costantemente rischi e criticità, significa non farsi cogliere impreparati! Saper gestire una crisi nei tempi e nelle modalità più efficaci per tutelare al meglio la reputazione.

come prevenire una crisi di comunicazione - Francesca Anzalone per Netlife s.r.l.

Fattore +2%: comunicazione a valore aggiunto

Oggi qualsiasi strategia deve essere a valore aggiunto, anche la comunicazione deve essere a valore aggiunto. Deve avere quel fattore +2% attivo fin da subito, dal momento della progettazione. E questo significa avere sempre un doppio livello di lettura e di azioni: una piena consapevolezza di opportunità e rischi (48% opportunità, 52% rischi che, se uniti in una nuova strategia, portano alla comunicazione a valore aggiunto). Una doppia analisi di revisione, soprattutto quella “in caso di” con tutte le possibili variabili di criticità in grado di mantenere in equilibrio il messaggio con l’autorevolezza del mittente.  Concetto che ho mutuato e, specializzazione che alleno costantemente con la comunicazione nelle emergenze (negli ultimi tredici anni). Dobbiamo lavorare con una doppia tutela: attraverso la tutela della brand reputation (reputazione del brand o corporate) e attraverso la tutela semantica (scelta delle parole più idonee). Ecco perché uno degli strumenti che costruisco per primi è il Manuale di semantica identitaria (in cui compaiono, oltre ai principali termini identitari, quelli fraintendibili e quelli da evitare).

Quello che ho chiamato fattore +2% che spiego a lezione nelle aule accademiche, durante le consulenze a imprenditori, enti, istituzioni nazionali e internazionali e che nasce dalla volontà di tutela della brand reputation, di prevenzione delle crisi reputazionali, di analisi dei rischi reputazionali e di crisi social.

La prima cosa è imparare che la comunicazione (e non solo) va messa in sicurezza, esattamente come l’asset economico/finanziario, perché l’impatto che una comunicazione critica è in grado di generare a livello economico, non va assolutamente sottovalutato. Che le parole sono potentissime e dunque vanno presidiate; e che qualsiasi realtà alla quale ci interconnettiamo in maniera diretta e indiretta, influenza la nostra percezione e reputazione. E dunque iniziare ad aggiungere consapevolezza e responsabilità nelle azioni: mappare tutti i potenziali alert che potrebbero inficiare la nostra percezione e reputazione e creare un piano di reazione tempestivo e il più efficace possibile. 

COSA POSSO FARE PER IL TUO BRAND, CORPORATE E BUSINESS? AIUTARTI A NON FARTI TROVARE IMPREPARATə

Come?

Affiancando il tuo team comunicazione  per aggiungere ulteriore valore

Comunicazione a valore aggiunto con il fattore +2%

Attraverso l’analisi e la valutazione dei potenziali rischi e criticità reputazionali  (attività di consulenza)

Costruendo con il tuo team un piano di crisi personalizzato alle esigenze del tuo business e di come gestire la crisi e la reputazione durante eventi critici (attività di consulenza)

Attraverso un’attività di formazione e “allenamento” attraverso le simulazioni, studiate ad hoc per il tuo team, al fine di costruire un team crisi preparato, coeso e tempestivo (attività di formazione)

Costruzione di un manuale di identità semantica a valore aggiunto (lemmi valoriali e lemmi critici)

Verifica del piano di comunicazione per aumentarne l’efficacia, comunicazione a valore aggiunto (fattore + 2%) (attività di consulenza)

Scopri qui l’elenco completo dei servizi di Netlife s.r.l.

AFFIANCANDO IL  TEAM al completo PER L’IDENTIFICAZIONE DELLE POTENZIALI VULNERABILITà E RISCHI reputazionali E PREPARARLO A NON FARSI COGLIERE IMPREPARATO

Laboratori operativi suddivisi per gruppi di 10 persone dedicati alla comprensione della gestione della reputazione, identificazione dei rischi e delle vulnerabilità reputazionali e produzione di un piano di crisi per la reazione più efficace e tempestiva online e offline.


Ho pensato che questo video possa esserti utile per conoscerci meglio e per condividere con te alcuni aspetti legati specificatamente al mio metodo di lavoro e al fattore +2%. Una comunicazione a valore aggiunto mutuata dalla mia specializzazione in comunicazione nelle emergenze (area che mi ha non solo coinvolta profondamente, ma permesso una crescita importante, mututata anche nella comunicazione “in tempo di pace”).

Oggi sappiamo che comunicare è fondamentale, ma tutelare e proteggere la comunicazione contro rischi di crisi reputazionali è imprescindibile! Non possiamo correre rischi e tantomento farci trovare impreparati. Ecco perché ho focalizzato il mio lavoro nell’affiancamento di team di comunicazione a cui aggiungere valore a quello che portano già verso brand e corporate. Ed ecco perché in questo team bulding puntiamo al fattore + 2%, una comunicazione a valore aggiunto.

Te ne parlo in questo video.

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